ENDOMETRIOSI E INTESTINO

Sono tante le donne con diagnosi di endometriosi che soffrono di fastidiosissimi sintomi intestinali. Molti dei sintomi si presentano esattamente come la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), il che probabilmente spiega perché a molte donne con endometriosi inizialmente viene diagnosticata erroneamente l’IBS piuttosto che l’endometriosi. 

In virtù di questa condizione è stato coniato un termine ad hoc: Endo-belly!

Usato per descrivere il fastidioso gonfiore associato all’endometriosi, l’endo-belly si verifica molto probabilmente a causa di un’infiammazione correlata all’endometriosi, causando una “pancia che può essere piatta al mattino e sembrare incinta di qualche mese entro la sera”.

Uno dei motivi per cui l’endometriosi può causare gonfiore addominale è la presenza di una proliferazione batterica intestinale (SIBO) che può, a sua volta, anche portare stitichezza, meteorismo e susseguenti problemi digestivi.

Un altro potenziale contributore all’endo-belly è l’allergia al nichel; la ricerca ha dimostrato che esiste uno stretto legame tra l’endometriosi e la prevalenza dell’allergia al nichel.

 L’endometriosi è una condizione infiammatoria, con ricerche che dimostrano che comporta l’attivazione dei mastociti, che a loro volta rilasciano istamina. Inoltre, la dominanza estrogenica è un fattore fondamentale per l’endometriosi. Durante il ciclo, quando gli estrogeni aumentano come fanno normalmente durante la fase follicolare, stimolano la produzione di istamina e possono down-regolare l’enzima DAO, l’enzima che normalmente elimina l’istamina. Di conseguenza, l’istamina elevata può contribuire alla sindrome premestruale. L’istamina, a sua volta, può anche stimolare la produzione di estrogeni, portando a un circolo vizioso di istamina ed estrogeni elevati. Inoltre, esiste un legame tra IBS, SIBO e intolleranza all’istamina.

Infatti, nei casi in cui la salute dell’intestino è compromessa, vi è un aumento dei livelli di batteri che rilasciano istamina e una contemporanea compromissione dell’attività dell’enzima DAO, contribuendo all’eccesso di istamina. 

MA QUAL È LA CORRELAZIONE FRA ENDOMETRIOSI E INTESTINO?

Negli ultimi anni, un numero crescente di studi ha indicato che il microbiota intestinale non è solo essenziale per una fisiologica funzione gastrointestinale, ma agisce come un regolatore centrale di una varietà di condizioni infiammatorie e proliferative. Inoltre, la flora intestinale influisce sul metabolismo degli estrogeni e sull’omeostasi delle cellule staminali.

Nei soggetti con endometriosi erano significativamente aumentati i livelli di  Proteobacteria, Enterobacteriaceae, Streptococcus e E. coli in vari siti del microbioma. Questi batteri gram-negativi in eccesso (vedi SIBO) attivano la risposta immunitaria e rilasciano una particolare endotossina, il lipopolisaccaride (LPS), che è stato dimostrato promuovere l‘insorgenza e la progressione delle lesioni dell’endometriosi.

REGOLAZIONE DEGLI ESTROGENI

La dominanza di estrogeni è un fattore fondamentale per l’endometriosi. Il caso vuole che all’interno del microbioma intestinale esista “l’estroboloma”, l’insieme di batteri in grado di modulare il ricircolo enteroepatico di estrogeni e influenzare così i livelli circolanti di questi ormoni e la loro escrezione. I batteri dell’estroboloma producono la beta-glucuronidasi, un enzima che deconiuga gli estrogeni e li trasforma nella loro forma attiva capace di legarsi ai recettori degli estrogeni e influenzare così i processi estrogeno-dipendenti. In sintesi:  aumento del riassorbimento degli estrogeni liberi, con conseguente aumento di livelli circolanti di estrogeni, che a loro volta peggiorano l’infiammazione e favoriscono la progressione di endometriosi.

Se il nostro microbiota è in equilibro, viene prodotto la giusta quantità di beta-glucuronidasi da parte dell’estroboloma necessaria per mantenere l’omeostasi degli estrogeni. Tuttavia, quando il nostro microbiota è alterato (vedi, nuovamente, SIBO), l’attività della beta-glucurnidasi può alterarsi.

Indovinate un pò quali sono le specie che aumentano questo meccanismo (perchè in grado di codificare per la b-glucuronidasi)? Bacteroides, Bifidobacterium, Escherichia e Proteobacteria, proprio gli stessi che risultavano alterati nei soggetti con endometriosi.

Sulla base di questi risultati, si ipotizza che il microbiota intestinale sia un importante fattore sia nell’insorgenza che nella progressione dell’endometriosi. Sarebbe quindi una buona idea quella di suggerire a chi soffre di endometriosi di effettuare un test del microbiota, un breath test al lattulosio e altri esami per monitorare lo stato di salute del nostro intestino (Do you know Leaky Gut?) e dei nostri amici batteri.

1)Leonardi, M., Hicks, C., El-Assaad, F., El-Omar, E., & Condous, G. (2019). Endometriosi e microbioma: una revisione sistematica. BJOG: un giornale internazionale di ostetricia e ginecologia. doi:10.1111/1471-0528.15916

2)Borghini, R., Porpora, MG, Casale, R., Marino, M., Palmieri, E., Greco, N., Donato, G., & Picarelli, A. (2020). Disturbi simili alla sindrome dell’intestino irritabile nell’endometriosi: prevalenza della sensibilità al nichel ed effetti di una dieta a basso contenuto di nichel. Uno studio pilota in aperto. Nutrienti, 12(2), 341.

3)Yuk, JS, Shin, JS, Shin, JY, Oh, E., Kim, H., & Park, WI (2015). L’allergia al nichel è un fattore di rischio per l’endometriosi: uno studio caso-controllo annidato basato sulla popolazione di 11 anni. PloS uno, 10(10), e0139388. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0139388

4)Binda, MM, Donnez, J., & Dolmans, MM (2017). Targeting dei mastociti: un nuovo modo per trattare l’endometriosi. Opinione di esperti sugli obiettivi terapeutici, 21(1), 67-75. https://doi.org/10.1080/14728222.2017.1260548

5)Vallvé-Juanico, J., Houshdaran, S., & Giudice, LC (2019). L’ambiente immunitario endometriale delle donne con endometriosi. Aggiornamento sulla riproduzione umana, 25(5), 564-591. https://doi.org/10.1093/humupd/dmz018

Dr. Alessio Fabbricatore

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