Endometriosi: RMN e TC

RISONANZA MAGNETICA

L’utilizzo della risonanza magnetica nucleare (RMN) nella diagnosi di endometriosi ha dimostrato il valore di questo metodo in particolar modo nella diagnosi di endometriosi ovarica e per la valutazione dell’endometriosi profonda, in presenza di lesioni sospette non valutabili con il solo approccio ecografico.

Valori minori di sensibilità vengono riferiti in merito ad alcune localizzazioni come, ad esempio il coinvolgimento dell’intestino e del setto retto-vaginale: il movimento intestinale abitualmente presente nel tratto colico può generare artefatti che rendono difficile l’interpretazione della risonanza magnetica, che invece non disturbano in maniera determinante un ecografista.

Per tali motivazioni, per l’elevato costo e per una minore disponibilità della metodica, la RMN è da considerarsi un esame di secondo livello nella diagnostica di endometriosi profonda, la cui accuratezza nella valutazione dipende molto dalla conoscenza della patologia del radiologo che lo effettua.

TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA (TC)

La TC non è considerata la modalità di imaging primaria per la valutazione dell’ endometriosi, può però essere utile per identificare siti di impianti endometriosici insoliti, come la parete addominale anteriore, il fegato e i polmoni.

I vantaggi che può fornire la tomografia computerizzata sono sostanzialmente di tre tipi:

  • rappresenta un’indagine affidabile e rapida che permette lo studio di tutto il colon fino all’ultima ansa ileale
  • valuta con accuratezza, sensibilità e specificità, la profondità di infiltrazione del nodulo nella parete intestinale fino allo strato muscolare
  • è una tecnica che permette uno studio simultaneo dell’apparato urinario.

Per queste tipologie di imaging è spesso richiesta una preparazione intestinale prima dell’esame.