“Tempo di una doccia” – Francesca Dalla Riva

Volevo raccontare una storia che parlasse di me, ma anche di tante persone malate di endometriosi, di madri che si sentono tristi e frustrate, di donne che provano invidia, di giovani adulte spaventate e consumate dalla sofferenza. Volevo narrare una storia reale, cruda, ma a lieto fine. Un lieto fine che arriva dopo un lungo percorso di presa di coscienza e di terapia. Un lieto fine che, spesso, la vita non può portare, ma che, in certi casi, può regalare doni in maniera del tutto inaspettata a mani che, tuttavia, non sono in grado di coglierne la bellezza in tutte le sue sfaccettature.

Tempo di una doccia è un racconto intimo e delicato che, con lo stile narrativo che ha caratterizzato il mio primo romanzo Fuori dal mio balcone, racconta in maniera lucida e diretta la storia di una maternità tanto voluta e desiderata, quanto inaspettata e distante dall’immaginario personale e collettivo.

Maddalena è una giovane donna, sposata con Giacomo, che, dopo aver vissuto un’adolescenza e una prima età adulta caratterizzate da dolore fisico e grande sofferenza emotiva, desidera una gravidanza che, però, tarda ad arrivare. Durante una serie di controlli in ospedale, conosce una ginecologa specializzata che la prende per mano, ascolta il suo sentire e la conduce verso la scomoda diagnosi di Endometriosi e verso un necessario intervento chirurgico per rimuovere la malattia dal suo corpo. La gravidanza tanto anelata arriverà, ma non sarà come Maddalena se l’era aspettata o come tutto intorno a lei le faceva credere. E l’incompatibilità della sua condizione con l’apparente realtà circostante la getterà nello sconforto più totale e le farà percorrere meandri della mente tanto sconosciuti quanto potenzialmente pericolosi.

Infertilità, malattia, maternità e depressione post partum sono solo alcuni dei temi che questo romanzo porta in luce con delicatezza e rispetto, non fornendo di certo soluzioni, ma raccontando, senza filtri o giudizi, frammenti di vita vera che tante persone possono aver sperimentato durante la loro esistenza, non senza provare vergogna o un profondo senso di colpa.

È una storia che parla di rabbia, di sconforto, ma anche di resilienza, di speranza e di rinascita. Una storia che racconta la gravidanza in un contesto di malattia e la maternità vissuta con angoscia e timori. Una storia che è anche quella di tante persone malate di endometriosi, che si sono sentite minimizzare il loro dolore prima di ricevere una diagnosi, che incontrano difficoltà nell’arrivare a una gravidanza o che provano sentimenti contrastanti, rispetto a una gioia che anziché esplodere, logora dall’interno. Una storia che si propone di portare consapevolezza verso la malattia e di raccontare quanto l’animo umano possa essere speciale e unico, nel momento in cui si arrende alla sua naturale imperfezione.

Maddalena rappresenta la fragilità, la frustrazione, il senso di colpa. La malattia, in tutte le sue sfaccettature; l’invidia verso chi possiede ciò che pensiamo ci spetti di diritto; il tabù di diventare madre e sentirsi triste. Rappresenta il dualismo tra bene e male insito nella natura umana, abitata da contraddizioni e da sentimenti, spesso difficili, se non impossibili, da comprendere ed elaborare. Maddalena incarna un percorso: una lunga strada verso la consapevolezza della malattia che, spesso, non si presenta lineare, ma come un’interminabile corsa a ostacoli, che può farci cadere, ma dalla quale, grazie ai giusti strumenti e a persone di fiducia, possiamo anche riuscire a rialzarci.

Francesca Dalla Riva, scrittrice veronese, socia volontaria di A.L.I.C.E. ODV e Referente Regionale per la regione Veneto.

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