“La dieta per l’endometriosi non esiste.”

A cura del Dott. Valerio Galasso – Esperto in nutrizione e termalismo

La dieta per l’endometriosi non esiste. Così come “Le diete non esistono” titolo del mio ultimo libro, pubblicato con Gribaudo. Il concetto è semplice: non esistono schemi predefiniti, ognuno di noi è diverso, l’endometriosi è diversa.

Questa patologia ha una varietà di manifestazioni così ampia che è quasi impossibile catalogarle o rinchiuderle in un’unica patologia, per questo motivo, a mio parere, andrebbe definita Sindrome da Endometriosi. I sintomi sono spesso gli stessi, ma in ognuno si manifesta in maniera differente ed è spesso accompagnata da tante altre patologie, nella maggioranza dei casi correlate, ma che vengono viste e di conseguenza trattate come cose separate. Ci dimentichiamo che il nostro corpo è un sistema, una macchina fatta di ingranaggi che comunicano tra loro. Inutile vedere la patologia come di interesse unicamente del ginecologo se poi ho dolori muscolari, ossei, intestinali, vulvodinia, fibromialgia, carenza di vitamina D, allergie e tiroidite di Hashimoto (giusto per citare qualche danno che la patologia comporta). Il ginecologo deve essere la regia che definisce il miglior approccio terapeutico, ma il nutrizionista, l’osteopata, il fisioterapista, la psicoterapeuta, devono far sì che il sistema riprenda a funzionare e che la patologia venga arginata nel miglior modo possibile. Non si guarisce dall’endometriosi, ma la si può gestire se diagnosticata in tempo e se si ha l’attenzione di ascoltare il proprio corpo prima di ascoltare i pareri di vicini, cugini e amici di amici.
La nutrizione personalizzata in questa patologia è fondamentale, come lo è per tutte le fasi di vita fisiologiche e non. Grazie al cibo possiamo aiutare l’intestino a funzionare meglio. Quel tubo di 7 metri che vive a stretto contatto con l’utero è direttamente coinvolto dall’endometriosi. Intorno all’intestino si “allena” il 60% del nostro sistema immunitario. Se questo è impegnato a gestire cibo spazzatura che ingurgitiamo quotidianamente, come riuscirà a gestire tutti i sintomi e tutte le patologie correlate all’endometriosi?
Aiutiamo l’intestino e il nostro sistema immunitario potrà svolgere meglio il suo lavoro. “Aiutati che Dio ti aiuta” dice la celebre frase e se non siamo noi ad occuparci di noi, non so chi altro potrebbe farlo. L’importante è af-fidarsi a persone che in primis vi facciano sentire a vostro agio, poi se fanno parte di una rete di esperti, ancora meglio perché il professionista può e deve interfacciarsi con altri colleghi di altre discipline per lavorare al meglio. Se l’endometriosi è una patologia multi-organo anche la cura deve essere multidisciplinare, non ci vuole un genio. Potrei scrivere ore quali alimenti si e quali evitare ma rischierei di fare solo danni. Il mio modo di lavorare è molto semplice: si parte dall’intestino per cercare di migliorare la performance di tutto l’organismo. Ascoltando il proprio corpo poi si setta l’alimentazione sulla base delle singole necessità e patologie. Per avere un’idea del mio modo di lavorare, ma soprattutto alcune preziose informazioni, potreste leggere il mio libro.

L’endometriosi è una patologia cronica, non è una condanna da scontare in esilio, non siete sole grazie ad Alice odv ed a tutti i professionisti che collaborano con lei.

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