ENDOMETRIOSI E SENSIBILITA’ AL NICHEL

L’endometriosi è strettamente correlata a disturbi gastrointestinali, più precisamente con quella che viene definita IBS o sindrome dell’intestino irritabile. Trattandosi di una sindrome, è caratterizzata da più sintomi e per questo motivo risulta difficile trovare un rimedio uniforme. Così come le diete devono essere personalizzate, anche le diagnosi e i trattamenti devono tener conto della persona che abbiamo davanti. Tutte le patologie, in particolare quelle che coinvolgono il tratto gastrointestinale e organi annessi, non possono non prevedere un piano nutrizionale personalizzato.

Detto ciò, vorrei concentrare l’attenzione su una problematica che riscontro quotidianamente a studio: l’aumento di persone sensibili al nichel. Questo metallo è presente in quasi tutte le verdure coltivate, nei legumi, nei cereali integrali, nei gioielli di bigiotteria e stimola fortemente il sistema immunitario. Almeno uno di noi conosce una persona allergica o sensibile alla bigiotteria, quella persona purtroppo deve fare attenzione agli alimenti che consuma. Non prendere in considerazione l’allergia o la sensibilità al nichel può risultare un grosso errore ai danni del sistema immunitario e dell’intestino. Il nostro sistema immunitario, infatti, reagisce quando entra in contatto costantemente con questo metallo, determinando uno stato infiammatorio perenne che a lungo andare può determinare patologie. Per essere più chiaro vorrei fare un esempio: avete presente quando gli orecchini arrossiscono i lobi e spesso determinano anche creazione di pus? Immaginate che quella medesima reazione avviene lungo tutto il tratto digestivo (circa 8 metri) quando, in presenza di sensibilità, ingerite alimenti ad alto contenuto di nichel tutti i giorni più volte al giorno.

Il nichel può provocare una mucosite da contatto, ovvero un’infiammazione delle mucose orofaringee e può manifestare sintomi gastrointestinali, riconducibili alla sindrome dell’intestino irritabile. Le donne che soffrono di endometriosi convivono già con un livello infiammatorio molto alto e sappiamo bene che non è solo localizzato a livello ginecologico.

In uno studio scientifico di qualche mese fa è stata dimostrata una prevalenza del 90,7% di sensibilità al nichel nelle donne reclutate affette da endometriosi (28 donne su 31 positive al patch test della mucosa orale al nichel). Tutte presentavano sindrome dell’intestino irritabile e sono state sottoposte ad una dieta a basso contenuto di nichel per tre mesi. Tutte le pazienti al termine del periodo hanno mostrato una riduzione significativa dei sintomi gastrointestinali, extra-intestinali e ginecologici. Un risultato eccezionale anche se il campione selezionato è comunque ridotto.

Nella mia pratica clinica vedo continuamente donne che convivono con l’endometriosi, presentare mucosite da contatto al nichel. Grazie al lavoro di altri colleghi, da pochi mesi abbiamo messo a punto un protocollo per la gestione di questa infiammazione. Consiste in un programma nutrizionale personalizzato che prevede il consumo di alimenti a basso contenuto di nichel, alternato con alimenti a medio o alto contenuto di nichel. Comunemente definita dieta a rotazione, prevede dei giorni a settimana in cui è possibile consumare alimenti ricchi di nichel a patto che il corpo abbia il tempo necessario per metabolizzare e reprimere la reazione immunitaria. I tempi di rotazione, gli alimenti da consumare, vanno definiti tenendo conto delle problematiche di ogni singola paziente. L’associazione di probiotici personalizzati può, nella maggior parte dei casi risultare indispensabile per ripristinare la flora intestinale depauperata dallo stato infiammatorio, per ripristinare la barriera intestinale e per supportare il sistema immunitario.

Per contrastare l’infiammazione propria dell’endometriosi, per migliorare i disturbi extra e gastrointestinali, per individuare e combattere la sensibilità al nichel, è fondamentale seguire un’alimentazione personalizzata.

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